Lo ZUCCHERO, un elemento nel corso degl’anni esaltato o demonizzato dagli esperti di alimentazione. Facciamo chiarezza alla luce delle più recenti conoscenze.
Gli zuccheri sono tutti uguali?
Gli zuccheri semplici vengono rapidamente assorbiti ed entrano nel circolo sanguigno provocando un aumento della glicemia (lo “zucchero” del sangue). Se seguiamo un’alimentazione ricca di zuccheri semplici, provochiamo di conseguenza un costante livello elevato di zuccheri con conseguente rilascio di insulina, ormone pro infiammatorio che se costantemente presente nel sangue mantiene l’organismo in uno stato di infiammazione e stress. Qualsiasi sia lo zucchero che assumiamo, raffinato, di canna o integrale, l’effetto sulla glicemia è lo stesso. Per cui non è tanto una questione di qualità, ma di quantità, anche se lo zucchero integrale di canna, in quanto non lavorato a livello industriale, è più ricco di micronutrienti …questo non ci dà però il via libera ad assumerlo in quantità smodate! I nuovi LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) della Società Italiana di Nutrizione parlano di un massimo di 15% di calorie derivanti dagli zuccheri semplici. Se consideriamo che la frutta fresca che dovremmo consumare giornalmente (circa 300 g al giorno) apporta circa 30-40 g di zuccheri semplici, in una dieta di circa 2000 Kcal possiamo introdurre ancora 30-40 g di zuccheri, che troviamo nei prodotti della prima colazione, nello yogurt alla frutta, nel miele, nei succhi di frutta.
Il vantaggio di consumare la frutta fresca o la frutta disidratata sta nel fatto che lo zucchero in esse contenuto è il fruttosio che segue un’altra via metabolica (a livello del fegato) e quindi provoca un’aumento della glicemia più contenuto. Per questo il consumo di frutta disidratata è indicato in caso di attività sportiva proprio per evitare, durante lo sforzo muscolare, sbalzi di concentrazione di zucchero nel sangue (da un eccesso a un calo drastico con conseguente riduzione della capacità dell’organismo di sostenere lo sforzo muscolare). Il fruttosio invece, fornisce energia pronta all’uso che può essere sfruttata più a lungo dal nostro organismo, in quanto deve essere prima trasformata in glucosio e quindi in glicogeno, il carburante dei muscoli. In più la frutta è naturalmente ricca di vitamine, sali minerali e antiossidanti, nonché di fibra alimentare, quindi dovremmo preferirla agli zuccheri aggiunti da noi nel caffè o nel tè o quelli presenti nelle bibite gasate.