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Merende a scuola: si può integrare la frutta secca?
La frutta secca, che cos’è?
Per frutta a guscio anche detta solamente frutta secca si intende la frutta oleosa come mandorle, noci, nocciole, ecc… e non è da confondere con la frutta disidratata che invece è la frutta fresca privata della parte acquosa.
La frutta a guscio è composta da un’alta percentuale di grassi e contiene ottimi livelli di vitamine del gruppo B, di minerali come il fosforo, calcio, zinco e selenio e da fibra alimentare.
L’apporto energetico della frutta a guscio è molto alto, fino a 750 Kcal/100g. Questo perché il principale macronutriente che la compone è il grasso che apporta più calorie di proteine e carboidrati a parità di peso. Le dosi di proteine e carboidrati sono trascurabili specie perché essendo l’alimento molto calorico la porzione consigliata è troppo piccola da poter incidere sul bilancio proteico e glicidico giornaliero.
Gli acidi grassi contenuti nella frutta a guscio sono i cosiddetti ‘acidi grassi buoni’ ossia gli acidi grassi insaturi che giocano un ruolo positivo sulla salute generale dell’organismo.
Quando mangiare la frutta secca?
Il momento migliore per mangiare la frutta secca è lo spuntino perché è facilmente trasportabile, non teme il caldo, si mangia senza sporcarsi e, essendo molto calorica, ne basta poca per saziarsi.
Può essere usata anche a colazione per renderla più completa e saziante sia come tale magari in uno yogurt sia sottoforma di crema spalmabile sul pane.
Porzione ideali di frutta secca
Come già detto la frutta a guscio ha una densità calorica tale da imporne un consumo moderato.
Le linee guida italiane (LARN) consigliano di non superare i 30 g al giorno. Tale quantità però va bene per chi deve prendere o mantenere il peso perché comunque fornisce una buona parte del fabbisogno giornaliero di grassi. Per chi vuole perdere peso la porzione potrebbe ridursi a 10-15 g al giorno.
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