Nonostante qualche intoppo – come la copiosa grandinata che nella prima settimana di luglio ha fortemente danneggiato il campo di Crescentino – è già possibile trarre qualche conclusione, sottolinea il Professo Blandino, responsabile della ricerca.
Per quanto riguarda i test sulla semina, si può notare come le varietà piantate a maggio stiano crescendo belle e rigogliose, nonostante il timore iniziale che la semina fosse troppo prematura. Si tratta di un ottimo risultato che dimostra come sia possibile anticipare questa fase allungando l’intero ciclo e aumentando così le garanzie di produzione.
Per quanto riguarda invece la sperimentazione varietale, comincia a risultare evidente che alcune varietà stiano dando più frutti di altre. Questo risultato, che si spera venga confermato durante la fase di raccolto, aiuterà a identificare le arachidi più idonee al terreno e al clima piemontese.